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Le Casse edili sono enti privati territoriali di natura contrattuale. Giuridicamente sono associazioni di diritto privato, ricomprese nelle associazioni non riconosciute, disciplinate dall’art. 36 e segg. del Codice Civile. Nascono dalla contrattazione collettiva nazionale (Ccnl) e dagli accordi territoriali firmati dalle associazioni imprenditoriali e dalle associazioni sindacali dei lavoratori del settore edile. Le Casse edili sono dunque enti territoriali (provinciali/regionali) a carattere bilaterale. Vengono regolamentate e gestite su un piano di parità (gestione paritetica) dalle organizzazioni territoriali che rappresentano, da un lato, i datori di lavoro e, dall’altro, i lavoratori (sistema della bilateralità).

Nascita e primi sviluppi

Le Casse edili sono sorte in relazione alla forte frammentazione che caratterizza il settore edile e alla rilevante mobilità interaziendale. La temporaneità dei cantieri e la conseguente brevità e discontinuità dei rapporti di lavoro impediva agli operai di maturare il diritto a quelle prestazioni che presupponevano un tempo minimo di occupazione nella stessa impresa. Con la nascita delle Casse edili, la prima si è costituita a Milano nel 1919, venne introdotto un meccanismo attraverso il quale le imprese edili accantonavano a favore dei propri operai delle quote di salario differito, che le Casse edili avrebbero poi erogato loro, cumulando i versamenti di ogni impresa presso cui l’operaio era stato alle dipendenze. In questo modo le Casse edili consentivano agli operai di ottenere quelle prestazioni che negli altri settori erano garantite dall’azienda: il pagamento della gratifica natalizia e delle ferie (Gnf) e dell’anzianità di lavoro (Ape).

Le casse edili oggi

Le Casse edili svolgono un ruolo di rilievo nell’assicurare ai lavoratori una parte importante del trattamento economico derivante dal contratto di lavoro, nonché significative prestazioni integrative sul piano previdenziale e assistenziale. Gestiscono una serie di sussidi e di assistenze a favore dei lavoratori e garantiscono agli operai un’uniformità del trattamento economico. Riconoscono inoltre agli operai l’anzianità lavorativa, indipendentemente dal periodo di occupazione presso la singola azienda. Prevedono delle prestazioni anche a favore delle imprese. La Commissione nazionale paritetica per le Casse edili (Cnce) è l’ente nazionale cui è demandato l’indirizzo, il controllo e il coordinamento delle Casse edili. Tutte le imprese edili che svolgono opere pubbliche devono rispettare la normativa delle Casse edili, come stabilito dalla Legge 9 marzo 1990 n. 55 e successive modifiche e integrazioni.

La cassa edile di Brescia

Dal secondo dopoguerra la Cassa edile di Brescia stimola la crescita del comparto delle costruzioni attraverso la valorizzazione di un’edilizia virtuosa, rispettosa delle regole e promotrice di una sana competitività di mercato. Sintesi del rapporto paritario tra componente datoriale e rappresentanza dei lavoratori, affianca alla storica attività assistenziale e di welfare, servizi di supporto alle imprese e azioni a favore della battaglia contro il dumping contrattuale. È stata costituita nel 1946 con la denominazione “Cassa assistenziale paritetica edile” (Cape), in seguito a un accordo firmato dall’Ance e dai sindacati delle costruzioni: Fillea-Cgil, Feneal-Uil, Filca-Cisl. L’iscrizione alla Cassa edile comporta automaticamente l’iscrizione all’Ente sistema edilizia Brescia (Eseb) e la possibilità di usufruire gratuitamente dei servizi offerti da questo organismo provinciale a carattere bilaterale che si occupa di formazione professionale e sicurezza sui cantieri.

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